VICENZA, ORA IL FUTURO

Il 28-29 maggio al voto scegli il cambiamento

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I grandi progetti per la città e la cura delle piccole cose nei quartieri, per riportare Vicenza dove merita

LA SFIDA CHE INSIEME POSSIAMO VINCERE

Vicenza è al bivio. Di fronte a noi ci sono grandi scelte da assumere, ma anche opportunità straordinarie che dovremo saper cogliere. Soprattutto, però, questa città è fatta di tante piccole storie quotidiane: storie individuali, tutte ugualmente importanti, dalla prima all’ultima. Le storie di noi cittadini. Sono queste storie, sono queste persone il motivo per cui abbiamo iniziato il nostro percorso. Sappiamo che richiederà un grande impegno amministrare la nostra città nei prossimi anni. Ma non ci faremo abbattere dalla difficoltà della sfida, dall’altezza della montagna che vogliamo scalare, dagli ostacoli che abbiamo sul nostro cammino. Ma, soprattutto, non avremo paura di affrontare i problemi più difficili, senza al tempo stesso mai diventare indifferenti a quelli più piccoli, che affliggono giorno dopo giorno la vita di tanti vicentini.

Perché la vita delle persone, la vita dei nostri concittadini, di tutti noi, è fatta di grandi sfide ma anche di tante piccole difficoltà. È la somma di queste piccole difficoltà, di questi problemi apparentemente minori, che fa la differenza tra soddisfazione e insoddisfazione. Tra speranza e rinuncia. E vale lo stesso per la nostra città: se i piccoli problemi, i disservizi, gli spazi bui, le manutenzioni in ritardo, il disordine – magari individualmente modesti – restano senza risposta per troppo tempo, l’intera città perde in termini di qualità della vita. Quando diciamo che vogliamo tenere assieme le piccole e le grandi cose intendiamo questo: che non c’è problema troppo piccolo per non meritare la nostra attenzione, e non c’è sfida troppo grande per non poter essere affrontata.

Vicenza è la città delle potenzialità inespresse, delle opportunità mancate, del “vorrei ma non posso”. È una piccola capitale senza sapere di esserlo. È arrivato il tempo di prenderne consapevolezza.

È il tempo di una città che capisce di essere la città ideale per chiunque voglia creare una famiglia e che quindi costruisce i servizi per dare a tutti questa possibilità.
È il tempo di una città che capisce di poter essere protagonista nella lotta al cambiamento climatico, sperimentando le Comunità Energetiche e rivoluzionando la sua mobilità.
È il tempo di una città che capisce di essere diventata universitaria e che investe sugli studenti per costruire il suo futuro.
È il tempo di una città che capisce di essere nel cuore del Veneto metropolitano e che comprende che un’alleanza strategica con le città più vicine è un’incredibile opportunità di sviluppo.
È il tempo di una città che capisce fino in fondo quanto straordinario sia il suo patrimonio culturale e monumentale e lo trasforma nella sua più grande occasione di crescita.
È il tempo di una città che decide di non lasciare nessuno indietro, perché ha i mezzi e le opportunità per farlo.

È per questo che lo slogan che abbiamo scelto per la nostra campagna è fatto di tre parole chiave.

“Vicenza”, come la città che per noi tutti è il primo e il più grande amore. “Ora”, perché non c’è più tempo da perdere.
E, infine, “futuro”: perché il domani di questa città si può e si deve costruire insieme.

La nostra città è straordinaria: sono convinto debba tornare a essere ambiziosa e a volare alto. Ma non posso dimenticare che una città è davvero grande quando, anzitutto, si occupa di risolvere i problemi di tutti i giorni dei suoi cittadini.

Coinvolgere ogni cittadino e cittadina per ripensare la città come luogo di inclusione e di opportunità

Ora una città per tutte e per tutti

Piccoli e grandi progetti da attuare per migliorare i servizi a disposizione della cittadinanza

Il nostro impegno per Vicenza parte dalla dedizione per tutte le sue cittadine e per tutti i suoi cittadini, il cui benessere è un elemento fondamentale per poter crescere come comunità forte, inclusiva e solidale. Una città dove venga valorizzato il senso di appartenenza ad una comunità, dove ognuno trovi le condizioni per potersi realizzare come persona e come cittadino. Una città che sia aperta e promotrice di pace. Una città che sostenga l’idea che ognuno di noi è unico nella sua diversità e che contrasti ogni tipo di discriminazione, sia essa razziale, di orientamento sessuale e di identità di genere, o verso le persone con disabilità.

Vogliamo una città in cui ognuno possa sentirsi accolto e sicuro in un sistema di diritti e doveri che favorisca una serena convivenza tra i cittadini.

Nella nostra visione di Vicenza, l’abbattimento di barriere sociali ed architettoniche va di pari passo con l’aumento dei servizi. Questi devono essere integrati, semplificati e accessibili per i nostri bambini, giovani, anziani e famiglie.

Ci immaginiamo una città in cui i cittadini possano mettersi in rete, in un continuo incontro e confronto, dove lo scambio sia reciproco e nessuno rimanga indietro.

Per rendere Vicenza una città a misura di famiglie e bambini

Ora, le famiglie

Nidi comunali gratuiti e trasporti scontati per i giovani

Più asili nido e contributi per i nuovi nati

Vogliamo fare di Vicenza una città a misura di famiglie e bambini, che torni ad essere un luogo accogliente e attrattivo per le giovani coppie. Quelle stesse giovani coppie per le quali il sogno di dar vita a una famiglia si sta allontanando sempre di più, per via della diffusa precarietà economica che spesso rende difficile questa scelta. Per dare finalmente una risposta su questo fronte, metteremo in campo un vero e proprio “Piano per le famiglie”.

Tra le proposte fondanti di tale piano c’è quella di rendere più accessibili gli asili nido: partendo dall’aumento dei posti disponibili, fino alla gratuità per tutti, obiettivo da raggiungere nell’arco di 5 anni con una riduzione progressiva delle rette. Una soluzione già sperimentata con successo in altre città e che porterà enormi vantaggi a beneficio della crescita dei bambini e della conciliazione famiglia-lavoro.

Un’altra importante misura del Piano riguarda l’erogazione, per le famiglie con un ISEE non superiore a 40.000 €, di un contributo di 1.000 euro per ogni bambino nato o adottato a Vicenza. Con stanziamenti adeguati e in tempi certi, poi, il Piano toccherà vari aspetti della gestione del tempo post-scolastico, tramite servizi di dopo-scuola promossi in collaborazione con enti del Terzo Settore, supporto a bambini e ragazzi in difficoltà, incentivi all’accesso ai centri estivi in sinergia con le tante realtà che li organizzano e la creazione di strutture di assistenza all’infanzia.

Trasporto pubblico gratuito per i giovani e a basso costo per tutti

Agiremo poi sul costo dei servizi indispensabili alle famiglie, partendo da quelli relativi al trasporto pubblico. Per quanto riguarda gli abbonamenti ai mezzi pubblici, sarà introdotta la completa gratuità per i giovani fino ai 30 anni a basso reddito e un prezzo estremamente vantaggioso – 9€ al mese – per gli altri, con l’integrazione all’interno della retta per gli universitari.

Rendere più accessibile il trasporto pubblico è un aiuto fondamentale, perché da un lato è essenziale per permettere ai ragazzi di spostarsi, e dall’altro è una delle vie per ridurre i drammatici livelli di inquinamento. Del resto, oggi l’aria che si respira a Vicenza – tra le peggiori di tutta Europa – non è certo un incentivo a crescere qui i propri figli.

Vicenza ha le potenzialità per diventare un luogo ideale per fare famiglia, ma dobbiamo creare tutte le condizioni per consentirlo. E questo si fa, oltre che riducendo direttamente i costi, anche rendendo Vicenza una città più verde, più connessa, più attrattiva e più sicura.

La risorsa anziani: i progetti per averne cura e l’invecchiamento attivo

Ora, per la terza e quarta età

I capisaldi: assistenza domiciliare e rilancio dell’IPAB

Vogliamo fare di Vicenza una città che abbia a cuore le persone anziane, considerandole un valore aggiunto per la società e facendole sentire parte integrante di essa, senza mai dimenticare chi non è più autosufficiente e ha bisogno di cure e assistenza continuativa. Per prima cosa, ci impegniamo a potenziare l’assistenza domiciliare, per assicurare un luogo di cura ed assistenza coerente con i bisogni della persona ed i cambiamenti che occorrono.

IPAB Vicenza, piano di miglioramento

È poi necessario aprire almeno un secondo centro dedicato alle persone con problemi di decadimento cognitivo, in collaborazione con il privato sociale e l’ULSS, garantendo un servizio gratuito essenziale e offrendo qualche ora di pausa settimanale a chi si prende cura del malato. Di fronte alla gravissima inerzia della Regione sul tema IPAB, non è accettabile restare a guardare. Tra le soluzioni in mano al Comune, che presenteremo in un piano più articolato, c’è quella di attivare convenzioni e collaborazioni con altre IPAB delle provincia, mettendo in rete IPAB di Vicenza con altre realtà importanti, condividendo le strutture amministrative e organizzative, riuscendo così ad avere un considerevole risparmio e un potenziamento del servizio. Non solo: va ripreso in mano l’accordo di programma del 2015 per ristrutturare San Pietro e la nuova struttura di Laghetto, perché è necessario ammodernare e migliorare le residenze di IPAB Vicenza.

Invecchiamento attivo a Vicenza

Un altro tema per noi centrale è quello dell’invecchiamento attivo, ovvero di garantire una più alta qualità della vita alle persone anziane attraverso opportunità di partecipazione, anche incentivando e potenziando l’offerta dell’Università degli Anziani. Il fine è quello di ridurre o almeno ritardare la non autosufficienza ed evitare la solitudine, che è spesso concausa di patologie. Le reti informali poi – se ben coordinate – possono giocare un ruolo rilevante con importanti ricadute positive sul clima sociale. A tal proposito, è fondamentale incentivare progetti fra pubblico e privato di co-housing per anziani autosufficienti, cioè la coabitazione di persone della terza età in strutture caratterizzate da spazi comuni, come il salotto o il giardino. D’altra parte, è urgente riaprire i due centri diurni socio-sanitari di proprietà del Comune dati in gestione ad IPAB (Bachelet e Villa Rota Barbieri).

Più in generale, occorre potenziare l’offerta dei centri di aggregazione sociale, proponendo attività di prima utilità come corsi di alfabetizzazione digitale e di sensibilizzazione alle truffe di cui spesso gli anziani sono vittime. Bisogna anche migliorarne i servizi essenziali, aggiungendo spazi mensa comuni e l’assistenza di un operatore socio-sanitario per le persone più in difficoltà. Nella città che vogliamo costruire, gli anziani avranno da un lato le cure e le attenzioni di cui hanno bisogno, dall’altro verranno sempre considerati cittadini attivi.

Case popolari, sanità, disabilità: cosa fare per una città più equa

Ora, per non lasciare indietro nessuno

Dimezzare in 5 anni le liste d’attesa per alloggi pubblici

Vogliamo fare di Vicenza una città più giusta, più equa, più inclusiva, che ai più fragili tende la mano.

Casa dignitosa per tutti: il nostro impegno per Vicenza

Grande attenzione va prestata a chi vive in situazioni di precarietà economica. È urgente dare risposta alle molte famiglie in lista d’attesa per le case popolari, con l’obiettivo di dimezzare in 5 anni il numero di persone che hanno bisogno di alloggio. Ad oggi, nella sola città di Vicenza ci sono 333 alloggi pubblici sfitti, a testimonianza della grave incapacità di gestione da parte dell’amministrazione Rucco. Per noi, una casa dignitosa, connessa e accessibile è la precondizione per una reale giustizia sociale in ogni angolo della città. Per questo, come amministrazione, promuoveremo annualmente bandi di assegnazione di alloggi.

Una Vicenza inclusiva: impegno per la solidarietà sociale

Ci impegniamo poi da un lato a valorizzare e rafforzare l’Emporio Solidale già esistente in zona Ovest e dall’altro ad aprirne uno nuovo in zona Est, oltre a incrementare il rapporto con tutte le realtà caritatevoli della città. Incentiveremo anche la donazione delle eccedenze alimentari alle organizzazioni non-profit, attraverso una più forte riduzione della tassa rifiuti per le realtà economiche virtuose. Una grande attenzione, infine, sarà data alle persone senza dimora, aumentando i fondi per le Unità di Strada ed ampliando il loro raggio d’azione all’intero territorio comunale. Battersi per una Vicenza più inclusiva significa prendersi realmente cura delle persone con disabilità, abbattendo gli ostacoli che impediscono loro di vivere una vita piena e soddisfacente.

Nel concreto, ci impegniamo prima di tutto a dare piena attuazione al Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, partendo da un finanziamento di 1 milione di euro all’anno. Questo permetterà di garantire l’accessibilità agli uffici pubblici comunali, alle abitazioni (tramite contributi alle famiglie in difficoltà), e la messa a norma delle fermate e dei mezzi del trasporto pubblico. Istituiremo poi uno sportello dedicato alle persone con disabilità che dia informazioni e supporto riguardo ai servizi sociali, socio-sanitari, attivazione SPID e disability card. Infine, ci proponiamo di creare e coordinare tavoli di confronto sulla situazione della qualità dell’inclusione della persona nelle diverse età della vita, con la partecipazione di persone direttamente interessate, dei loro familiari, di professionisti dell’Ente Pubblico e del Terzo Settore.

Sostegno alle dipendenze: prevenzione e riabilitazione

È necessario infine volgere lo sguardo alle persone che soffrono di dipendenze e alle loro famiglie, che spesso si fanno carico delle tante difficoltà che ne derivano. A tal proposito, è necessario agire su due fronti. Innanzitutto su quello della prevenzione, che parte dalle scuole attraverso l’educazione e la sensibilizzazione, ma riguarda anche iniziative di più ampio respiro rivolte a tutta la cittadinanza, da sviluppare e promuovere in sinergia con il SerD e le tante associazioni impegnate in questo campo. Il secondo fronte riguarda la cooperazione con tali realtà nell’ambito della cura delle dipendenze, favorendo percorsi di riabilitazione, sostegno psicologico individuale e familiare, e il successivo reinserimento sociale. Occorre attivare un progetto in collaborazione con il SerD su tutto il territorio cittadino, aumentando il numero di operatori su strada ad almeno 10 unità.

In sintesi

Ci impegneremo affinché Vicenza sia una città in cui nessuno viene lasciato indietro, consapevoli che il grado di civiltà di una comunità si vede anche e soprattutto dalle condizioni delle persone più fragili e dalle possibilità che vengono date loro.

Colmare finalmente il gap di genere, con azioni concrete

Ora, le donne

Più risorse per il Centro anti-violenza e i consultori

Viviamo in una società in cui, per percorrere lo stesso tragitto, una donna deve ancora superare ostacoli ben più alti di quelli incontrati da un uomo. Per questo, un’amministrazione attenta ai bisogni di tutti ha il dovere di agire con ogni mezzo a propria disposizione per ridurre il divario esistente, creare opportunità di indipendenza e di realizzazione personale, e tutelare chi è vittima di una cultura della disparità purtroppo ancora molto diffusa. Intendiamo stilare, in accordo con le linee guida della Comunità Europea, un Piano di Uguaglianza di Genere tramite cui identificare le principali fonti di disuguaglianza esistenti, definire obiettivi e azioni mirate per fronteggiarle, e monitorarne costantemente lo sviluppo. Il Piano non servirà solo a perseguire la riduzione delle asimmetrie di genere, ma terrà conto di ogni tipo di differenza (età, capacità, cultura, religione, etnia) al fine di dare valore ad ognuno.

Parità di genere e sostegno alle famiglie

Come prima iniziativa concreta, vogliamo portare tutte le aziende partecipate del Comune di Vicenza a prendere ogni misura necessaria a costruire una reale parità tra uomini e donne sul luogo di lavoro, ottenendo così la certificazione della parità di genere introdotta dalla Legge di Bilancio 2022. Un punto in cui crediamo molto è quello di prevedere l’aumento dei posti disponibili e la gratuità degli asili nido, attraverso una progressiva riduzione delle rette nell’arco dei prossimi 5 anni. Tale misura, oltre a costituire un importante sollievo economico per le famiglie, rappresenta un grande incentivo all’occupazione femminile grazie alla redistribuzione del carico di cura che ancora oggi grava in maniera eccessiva sulle donne.

Collaboreremo anche con i negozi della città per dotarli, quando possibile, di spazi e servizi fondamentali per le famiglie e le mamme, come fasciatoi, scalda-biberon e poltroncine per allattare. Gli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa saranno facilmente riconoscibili da un adesivo presente sulle vetrine. A dare l’esempio provvederà naturalmente il Comune, adeguando di conseguenza i locali di sua competenza e i servizi igienici pubblici. In questi ultimi, saranno posizionati anche dispenser di materiale igienico-sanitario di consumo, come fazzoletti, assorbenti e pannolini.

Contro la violenza di genere: proposte concrete e prevenzione

In concerto con l’ULSS, ci impegniamo ad aprire un secondo consultorio in città, risorsa indispensabile sui fronti di salute, benessere ed informazione. Nei consultori verranno anche incrementate le azioni di educazione al rispetto nelle relazioni e nella sessualità, in quanto la prima efficace arma a lungo termine contro la violenza è la prevenzione. Questa deve partire già dalle scuole, garantendo incontri formativi volti a sensibilizzare sulla cultura della parità, valutandone l’inserimento nei già previsti percorsi di educazione civica. Ci mettiamo con decisione in prima linea contro la violenza di genere, sostenendo alcune proposte concrete. Innanzitutto, l’apertura di case di prima accoglienza per donne in attesa di trovare un posto sicuro nella Casa Rifugio, collaborando con la Regione al fine di sfruttare gli immobili sfitti dell’ATER.

Vogliamo inoltre introdurre un contributo fiscale per contratti di affitto a canone agevolato per le donne vittime di violenza, ed adottare, come Comune, lo strumento del “reddito di libertà”, che garantisca fino a 400 euro al mese utili ad intraprendere un percorso di autonomia per sé e per i propri figli. Verranno infine aumentati i finanziamenti al Centro Antiviolenza per incrementare il numero degli operatori qualificati, oltre a potenziare i servizi e le attività esistenti. Nonostante il raggiungimento di una piena parità di genere sia un obiettivo da perseguire a livello globale, che passa in primis da una rivoluzione culturale, il nostro impegno sarà quello di fare di Vicenza una città in prima linea in questa sfida.

Una città dove conciliare studio e tempo libero

Ora, i giovani e gli studenti

Nuovi servizi, alloggi universitari, tariffe agevolate, concerti e festival

Vogliamo fare di Vicenza una città in cui i giovani non siano considerati solo il futuro, come spesso succede, ma anche e soprattutto il presente.
Vicenza deve da un lato tornare ad essere una città che consente ai suoi figli e alle sue figlie di costruire un futuro qui: sia che si decida di proseguire gli studi in città, sia che si scelga di entrare subito nel mondo del lavoro, sia che si facciano esperienze altrove e si decida poi di tornare. Ma deve dall’altro lato diventare una città capace di attrarre ragazze e ragazzi da fuori, che qui vengono per studiare e poi decidono di restarci a vivere, perché trovano un ambiente accogliente ed attrattivo.

Vicenza: da città con l’università a città universitaria

Una delle più grandi opportunità di crescita che Vicenza ha oggi è rappresentata dall’università, che può creare occasioni tanto per i giovani che la frequentano quanto per tutti gli altri cittadini. Vicenza deve passare da “città con l’università” ad una vera e propria città universitaria. Ospita infatti sedi distaccate degli atenei di Padova, Verona e di IUAV – oltre ad un Conservatorio di primo livello – per un totale di oltre 5.000 studenti, senza che nulla sia stato fatto per cogliere la grande occasione che tutto ciò rappresenta. È arrivato il momento di sfruttare l’enorme potenziale già presente e di impegnarsi per ampliarlo ulteriormente promuovendo l’attivazione di nuovi corsi universitari in città.
Garantiremo ai giovani, vicentini e non, un’adeguata offerta in materia di alloggi, servizi, ed attrattività culturale e sociale.
Trovare casa a Vicenza oggi rappresenta una sfida proibitiva per moltissimi di loro, a causa del prezzo degli affitti. Per questo il Comune dovrà attivarsi per favorire canoni d’affitto agevolato e individuare nuovi alloggi, garantendo la reperibilità di informazioni a riguardo tramite un portale web dedicato. Per gli studenti, è urgente su questo fronte fare pressione sulla Regione per la riapertura dello Studentato di San Silvestro, chiuso ormai dal 2012. Non solo: andrà favorita la riconversione di immobili oggi sfitti e abbandonati in nuovi studentati.
Oltre agli spazi abitativi, è fondamentale poi garantire anche quelli adibiti allo studio. A tal proposito, si proseguirà l’impegno per la Nuova Bertoliana, una volta verificata la solidità del progetto che l’amministrazione uscente ha tardato a produrre, e si darà vita anche a nuovi poli bibliotecari. L’impegno sarà infine rivolto al potenziamento delle sedi decentrate, con un ampliamento degli orari ed estendendo l’apertura anche al fine settimana. Per ampliare l’offerta di spazi studio legati all’università, ne attiveremo poi di nuovi sul modello dell’aula studio VM 52 in viale Margherita.
Sarà poi fondamentale garantire i presupposti per un passaggio efficace tra formazione e impiego, tra istituzioni scolastiche ed imprese. Potenzieremo per questo i servizi offerti da Informagiovani, valorizzeremo l’esperienza degli ITS del vicentino e avvieremo un dialogo costante con le realtà lavorative del territorio per un più immediato incontro tra domanda e offerta.

Iniziative per giovani e trasporto pubblico: una città viva e accessibile

Sul fronte dei servizi, poi, molte sono le iniziative da mettere in campo, in primis in materia di trasporto pubblico. Oltre ad un abbonamento a prezzo ridotto per i più giovani, prevediamo l’intensificazione della frequenza dei mezzi pubblici negli orari tardo-serali e notturni. E questa sarà accompagnata dall’istituzione della prima linea circolare cittadina notturna, che connetterà tutto il sistema dei viali cittadini con cadenza regolare.
Tutto questo andrà di pari passo con un ampliamento dell’offerta di attività culturali e sociali, con la promozione di eventi che permettano di vivere la città durante tutta la settimana e ravvivare un centro storico sempre più desolato, soprattutto negli orari serali. Concerti, festival ed iniziative culturali da un lato arricchiranno il tempo libero dei giovani (e non solo) e dall’altro costituiranno un importante volano economico per la città.
Centrale sarà anche l’attenzione per l’educazione dei giovanissimi, a partire dalle scuole. Sarà promossa la loro apertura al territorio, per mettere i loro spazi al centro di iniziative in cui anche gli studenti possano prendere parte alla cittadinanza attiva. Per gli studenti delle scuole secondarie rappresentano poi un’importante opportunità di crescita ed internazionalizzazione gli scambi con scuole di altri paesi: ci proponiamo di aumentare gli accordi già esistenti anche tramite bandi annuali di interscambio lavorativo, di studio e di volontariato con le città gemellate, sia in uscita che in ingresso.
Non va dimenticato poi come, complice la pandemia, siano cresciute le esigenze in termini di salute mentale, soprattutto per i più giovani, che faticano in particolar modo a permettersi l’assistenza di cui avrebbero bisogno. Per questo, l’obiettivo da mettere nel mirino ora, oltre al potenziamento dell’attività dei consultori, è quello dell’istituzione dello “psicologo di base”, che offra un’assistenza stabile e gratuita ai giovani di ogni quartiere, portando avanti la battaglia condotta negli ultimi anni in Regione.

In sintesi

I giovani sono stati indubbiamente i grandi dimenticati dall’attuale Amministrazione, che appare del tutto incapace di comprendere le loro reali esigenze. Noi invece a loro volgeremo lo sguardo, consapevoli che è grazie alle loro energie se Vicenza sarà in grado di ridisegnare il proprio futuro.

Gli animali domestici, tra diritti e servizi

Ora, gli amici dell’uomo

Aree riservate, pet therapy, adozioni e un’oasi felina in Gogna

Vogliamo dedicare la nostra attenzione anche agli animali, che spesso accompagnano le nostre giornate, soprattutto quelle delle persone anziane o più sole. Abbiamo in mente delle proposte pratiche e facilmente realizzabili:

Installare cestini con dispenser di sacchetti di raccolta in centro storico e nelle zone ad alta intensità abitativa, per favorire il decoro urbano.
Aumentare le aree di sgambettamento cani e migliorare quelle esistenti con piantumazione di alberi, installazione di panchine, fontanelle e cestini per la raccolta differenziata.
Completare la realizzazione di un’oasi felina nell’area adiacente il rifugio per cani in Gogna.
Promuovere campagne di adozione, in un’ottica di prevenzione degli abbandoni e di vigilanza ferrea sul divieto di compravendita di specie rare o di provenienza esotica.
Organizzare iniziative di raccolta fondi per le famiglie in difficoltà a mantenere i loro animali.
Promuovere le attività di pet therapy e sostenere le iniziative di volontariato già attive.

Idee su sicurezza, lavoro, impresa, mobilità, ambiente, commercio, cura urbana, infrastrutture, cultura e sport

Ora, una città che funziona

Una città bellissima ma trascurata. Proposte di rilancio concreto per poter vivere bene a Vicenza

Incontro con Giorgio Sala a parco Querini

Vicenza è una città meravigliosa. E non parliamo solamente del suo centro storico o dei suoi parchi, ma proprio del fatto che per le sue dimensioni e per le sue caratteristiche è una città in cui potenzialmente chiunque vorrebbe vivere. Ma tutti sappiamo che la realtà oggi è ben diversa.

Nella nostra città c’è un traffico che ricorda più quello delle grandi città metropolitane che quello di una città di medie dimensioni. Mentre sul fronte della sicurezza e del degrado le promesse del sindaco Rucco di 5 anni fa sono state clamorosamente smentite dai fatti: oggi non c’è un vicentino che possa dire di vivere in una città che sente come più sicura.

E cosa dire invece della vita nei quartieri, i grandi dimenticati di questi ultimi 5 anni? La sensazione di abbandono vissuta dai cittadini, con una distanza crescente dell’Amministrazione dal territorio, si è tradotta in una manutenzione sempre più carente, in parchi giochi e spazi pubblici abbandonati a loro stessi, in una graduale perdita di vita e partecipazione nelle singole realtà della città.

Ma fin dall’inizio della campagna elettorale abbiamo detto che ci interessa poco recriminare sul passato e che vogliamo guardare al futuro. Per cui con questo programma mettiamo in campo la nostra visione sui tanti temi che possono fare la differenza per la nostra città. Tanti temi e tante proposte ma uniti da un unico filo: l’idea che Vicenza possa essere davvero una città che funziona e in cui vivere bene, dove giovani, anziani e famiglie possano pensare di impegnare la propria vita.

Videosorveglianza, vigili di quartiere e nuove assunzioni per la polizia locale

Ora, una città dove le persone possano sentirsi sicure

Animare Campo Marzo e i parchi di quartiere con chioschi, eventi e concerti

L’amministrazione uscente ha basato la sua comunicazione sullo slogan della sicurezza, ma la realtà che ci consegna dopo 5 anni è quella di una città in cui micro-criminalità e degrado sono pesantemente aumentati, invece di diminuire.

Politiche di sicurezza per una Vicenza più protetta e solidale

Per invertire la rotta, metteremo in campo politiche di sicurezza diversificate, allo scopo di accrescere il senso di comunità dei cittadini e la fiducia nel vivere Vicenza in serenità. Sentirsi protetti dalle istituzioni, specie nei momenti di difficoltà, è la cosa che più di tutte genera benessere e sicurezza sociale. Per intervenire sulla problematica della sicurezza urbana non possiamo ricorrere a vuoti slogan, ma dobbiamo sostenere un approccio globale che tenga conto della complessità dei fattori che determinano il sentimento dei cittadini. Il nostro modello di intervento e di approccio al tema della sicurezza valorizza i contesti sociali come risorsa, in termini di interazione, di partecipazione, di accoglienza.
A Vicenza ogni giorno aumenta il senso di insicurezza, specie per anziani, donne, bambini, il cui diritto di vivere la città in piena libertà e tranquillità viene calpestato. In questi 5 anni sono progressivamente aumentati gli angoli oscuri e le zone abbandonate della città. La prossima amministrazione dovrà affrontare i problemi urbani con maggiore determinazione, coraggio e anche immaginazione. Mettendo assieme una rinnovata attenzione sociale ad un più capillare controllo del territorio.

Intendiamo mettere al centro la sicurezza di tutti i vicentini distribuendo le risorse del Comune in tutti i quartieri, non solo ed esclusivamente in alcune aree della città. Per fare questo, prevediamo da un lato momenti di ascolto dei residenti per raccogliere segnalazioni e cri- ticità, e dall’altro interventi strutturali di potenziamento dell’organico delle forze di polizia locale e della loro dotazione, in modo da valorizzare i “presidi mobili di quartiere”.
Renderemo poi centrale il ruolo di operatori di strada che svolgono attività di prevenzione, assistenza e recupero sociale delle persone con gravi problemi di dipendenza. Gli operatori, che dovranno aumentare, portandoli almeno a 10 unità, avranno l’obiettivo di monitorare le diverse situazioni di difficoltà, sia in centro storico che nei quartieri, e di attivare i progetti di recupero delle persone che vivono in situazioni di degrado e di emarginazione. È poi urgente estendere i sistemi di videosorveglianza, oggi presenti nel solo centro cittadino, anche alle zone sensibili dei quartieri. Tale misura sarà fondamentale, in primis, nel prevenire il fenomeno in drammatica crescita del vandalismo ai danni delle auto in sosta.

Campo Marzo: un progetto di riqualificazione per una città più sicura e vivibile

Nonostante le tante promesse avanzate dall’amministrazione uscente, la situazione di Campo Marzo è ancora una ferita aperta per la città e i suoi abitanti. Il progetto di riqualificazione che mettiamo in campo segue due direttrici. Da un lato verrà valorizzato il presidio della Polizia Locale, rendendo possibile la denuncia di piccoli furti o di segnalazioni in merito alla sicurezza in loco. Dall’altro, permetteremo ai cittadini di riappropriarsi di questo spazio rendendolo un luogo di manifestazioni ed eventi continuativi. Campo Marzo sarà così interessato da iniziative culturali, sportive e di socialità, che possano trasformarlo in un luogo da vivere per tutti.

Intendiamo, più in generale, promuovere progetti in materia di sicurezza integrata, nella convinzione che il degrado e le illegalità non si combattono solamente grazie alle pur necessarie azioni repressive, ma anche e soprattutto con la rigenerazione e la riqualificazione delle zone degradate, allo scopo di restituirle alla fruizione attiva da parte della cittadinanza.

Come diventare polo di innovazione e generatore di nuove opportunità di lavoro.

Ora, una città che lavora e cresce

Rilancio del commercio, sostegno all’imprenditoria femminile, digitalizzazione del Comune di Vicenza

Faremo di Vicenza una città più viva e attrattiva, che diventi polo di innovazione, di commercio di prossimità e del lavoro di qualità.
La situazione del commercio cittadino, tanto nel centro storico quanto nei quartieri, è allarmante: i negozi sfitti si contano ormai a decine in ogni angolo di Vicenza e nulla è stato fatto negli ultimi anni per rialzare le serrande abbassate. Nella nostra città si fanno sempre più rare le occasioni di buon lavoro e le prospettive di crescita pro- fessionale, costringendo tanti vicentini, in particolare i più giovani, a lasciare la città. Questo dipende in parte da un altro problema fondamentale, e cioè che oggi Vicenza appare drammaticamente statica, incapace di proiettarsi nel futuro e di proporsi come moderna, digitale e al passo coi tempi. Va ricordato che Vicenza è un centro produttivo di enorme importanza, con tassi di occupazione tra i più alti in Italia e un tessuto imprenditoriale in grado di resistere alle crisi più drammatiche. Ma le criticità appena sottolineate ci impongono di non adagiarci su questa convinzione e di prendere tutte le misure necessarie a fronteggiare le sfide che abbiamo davanti.
Per questo, ci impegneremo sulle seguenti direttrici: il rilancio del commercio cittadino, la promozione del lavoro di qualità, l’innovazione della città e la digitalizzazione dei servizi.

Per il rilancio del commercio di prossimità, proponiamo:

La rigenerazione degli spazi commerciali sfitti;
Il ripensamento delle modalità di accesso al centro
storico, rendendolo più pratico ed economico;

Incentivi al ripopolamento del centro storico, anche
con l’attivazione di nuove residenze universitarie;

Aree di sosta breve per attività di carico-scarico di
commercianti e residenti;

La semplificazione del processo di richiesta dei
permessi ZTL temporanei per attività e residenti;

Una regia unica di sviluppo commerciale che assicuri
una programmazione costante di eventi
diffusi, come volano economico per le attività di
prossimità dei quartieri e del centro;

Iniziative di formazione e innovazione per i commercianti,
in sinergia con le associazioni di categoria;

Per un lavoro dignitoso e di qualità, proponiamo:

L’attivazione di un tavolo permanente tra scuola, università, enti formativi e tessuto produttivo per garantire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro;
L’introduzione di una “clausola dignità” nelle gare di appalto per servizi e opere bandite dal Comune e dalle sue partecipate;
Un sostegno concreto all’imprenditoria femminile, con sportelli dedicati, favorendo lo sviluppo di reti di mutuo aiuto;
Un’attenzione particolare alla sicurezza sui luoghi di lavoro e nei cantieri;
Flessibilità oraria e smart working, anche nella PA, per ampliare orari e modalità di fruizione dei servizi e valorizzare il tempo libero dei lavoratori;

Per l’innovazione della città e la digitalizzazione dei servizi, proponiamo di:

Accelerare il processo di digitalizzazione della macchina comunale e della gestione documentale informatizzata;
Estendere a tutta le zone periferiche della città la banda larga di ultima generazione, infrastruttura indispensabile per cittadini e aziende;
Attivare una Consulta dell’innovazione, per promuovere il confronto con le realtà più avanzate presenti sul territorio e per individuare applicazioni e tecnologie che migliorino le qualità della vita;
Promuovere e supportare le imprese innovative e le start-up, realizzando – con strumenti di partenariato pubblico-privato – spazi incubatori e acceleratori per nuove, piccole e medie realtà;
Mettere al centro la transizione ecologica e l’economia circolare come fondamentali strumenti per una città capace di reinventarsi e restare al passo coi tempi;
Trasformare Vicenza in una smart city, in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti grazie all’utilizzo di soluzioni digitali, a vantaggio dei suoi abitanti e delle imprese.

La nostra visione punta a tenere attivi i servizi di prossimità nell’ottica di una città che non si arrende all’abbassamento delle serrande nei quartieri. Progettando da un lato incentivi per rendere meno gravoso il peso dei canoni d’affitto, e promuovendo dall’altro l’allestimento creativo, i plateatici anche nelle zone periferiche, l’illuminazione dei locali non utilizzati e la nascita di temporary shop, con un’attenzione particolare ad associazioni, giovani artigiani e commercianti.

Faciliteremo l’accesso al centro storico, sia in termini di tempo che economici, prevedendo un potenziamento del TPL, l’introduzione del biglietto unico della mobilità che integri parcheggi di interscambio con bike-sharing e centrobus. Attraverso l’ampliamento di Park Fogazzaro, favoriremo la sosta rapida a servizio delle botteghe del centro.

Anche il lavoro dignitoso sarà poi centrale nel nostro impegno. Avvieremo fin da subito un protocollo per la promozione della sicurezza sul lavoro per tutti i cantieri nel territorio comunale. Il Comune di Vicenza e le società partecipate introdurranno poi una “clausola di dignità” nei contratti con i fornitori esterni a cui appalteranno cantieri o servizi. In questo modo verrà assicurata l’applicazione dei contratti nazionali collettivi e l’utilizzo delle risorse pubbliche dovrà passare in primis dalla garanzia dei diritti e dalle tutele delle lavoratrici e dei lavoratori.

Riteniamo infine essenziale che la nostra città diventi un luogo dove i giovani vogliano fare impresa e creare innovazione. Come amministrazione, metteremo in campo uno sforzo di digitalizzazione e innovazione, perché la tecnologia può essere davvero la chiave per trasformare Vicenza in una smart city.

Vicenza e la mobilità: come uscire dall’ingorgo

Ora, una città che si muove meglio

Incentivi per il trasporto pubblico e 40 chilometri di ciclabili in più

Faremo di Vicenza una città più snella, più comoda, più ciclabile, più attenta ad unire le necessità di trasporto pubblico e privato, ambiente, accessibilità e commercio. Tutto dev’essere visto in un’ottica di interconnessioni e di facilitazione degli spostamenti nella città. L’amministrazione Rucco ci consegna una Vicenza con più traffico, più inquinamento, un sistema parcheggi caotico e malfunzionante, un rallentamento nello sviluppo della ciclabilità e diverse altre criticità irrisolte, che tocchiamo quotidianamente quando ci muoviamo. Proprio per questo pensiamo sia arrivato il momento di un cambio di marcia totale. Vicenza ha bisogno di collegamenti più veloci, di una riduzione del traffico veicolare, di conquistare spazi per la pedonalità e la ciclabilità. Il tutto nell’ottica di una città in cui tutti i punti d’interesse siano raggiungibili in 15 minuti, a piedi o in bicicletta, come succede in tante piccole e grandi città in Europa e nel mondo. È tempo di rendere Vicenza una città in cui spostarsi sia facile, comodo ed efficiente, sia con i mezzi individuali che con quelli pubblici.

Serve una rivoluzione totale della mobilità, attraverso:

La realizzazione di 40 km di nuove piste ciclabili;
L’incentivo all’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro, mediante l’attivazione di iniziative “bike to work”;
Ciclostazioni coperte e controllate, o aree di sosta videosorvegliate, per garantire un parcheggio in sicurezza a tutti i ciclisti in tutti i quartieri;
Misure per un trasporto pubblico più conveniente, più semplice e più accessibile a tutti;
La realizzazione della linea rossa del filobus (già finanziata) e la progettazione delle altre due linee previste dal PUMS;
L’attivazione di una linea circolare del trasporto pubblico locale, che colleghi i quartieri con i principali punti d’interesse della città, con un’implementazione notturna per giovani e studenti;
Attraversamenti pedonali in sicurezza, soprattutto lungo le principali direttrici ed in prossimità delle aree commerciali o di interesse;
Il potenziamento e l’aumento della funzionalità dei parcheggi scambiatori;
L’introduzione del biglietto unico della mobilità, che preveda l’integrazione di parcheggi scambiatori, bike-sharing e trasporto pubblico locale;
L’ampliamento di Park Fogazzaro, fondamentale per l’accesso al centro storico;
Il collegamento di Park Cricoli con l’Ospedale tramite una navetta continua dedicata;

Il nostro progetto di ampliamento di Park Fogazzaro
Per quanto riguarda la ciclabilità, ci proponiamo di realizzare piste ciclabili e bike lane in tutto il territorio cittadino rivoluzionando l’attuale situazione. Nascerà un’infrastruttura ciclabile (bicipolitana) che sarà una rete di piste sicure e gradevoli per facilitare l’uso delle biciclette e dare priorità alla mobilità dolce negli spostamenti urbani, collegando le aree periferiche e le zone industriali in un unico grande comprensorio. Allo scopo procederemo con il completamento dei collegamenti ciclabili, già previsti e non ancora realizzati, con i comuni contermini. Come, tra le altre, quella in direzione Arcugnano attraverso il Tormeno, o in direzione Torri di Quartesolo, attraverso Strada Padana e San Pietro Intrigogna. La sicurezza dei pedoni sarà prioritaria: doteremo ogni attraversamento pedonale di illuminazione a LED.

Sul fronte del trasporto pubblico, offriremo un abbonamento estremamente vantaggioso per anziani e studenti. Per gli universitari, il costo dell’abbonamento sarà direttamente integrato nella retta. In stazione si realizzerà il cosiddetto “hub del trasporto pubblico”: un punto dove tutte le linee urbane ed extraurbane, insieme al previsto filobus, possano convergere, assicurando così l’intermodalità e garantendo a tutti di raggiungere ogni punto della città indipendentemente da dove provengano. Accanto a questa importante opera, daremo vita a una linea circolare che metta in comunicazione i quartieri con i punti di interesse e i parcheggi di interscambio. Proponiamo di sviluppare l’intermodalità ferroviaria con fermate dotate di parcheggi scambiatori in Fiera e Stanga.

È più che mai urgente un piano parcheggi nei quartieri ad ampio raggio, aumentando i posti disponibili per liberare le strade dalle auto e dare più spazio alle persone. Occorre quindi attuare un grande piano per rendere più comoda e agevole la sosta a Vicenza, ripristinando i totem direzionali e lavorando sulla cartellonistica. Amplieremo poi il Park Fogazzaro, per garantire immediatamente oltre 100 nuovi stalli a raso e potenziare così la capacità di parcheggio a servizio del centro storico, valorizzandone l’attrattività commerciale, turistica, culturale e sociale. Il progetto, già abbozzato, prevede la piantumazione di alberi e pavimentazioni drenanti in linea con gli indirizzi di sostenibilità ambientale.

Per risolvere il problema dei parcheggi nei quartieri, proporremo, mediante partenariato pubblico-privato, di trasformare le tante aree dismesse della città in parcheggi, rimettendole al servizio della cittadinanza. L’esempio classico è il recupero dei tanti distributori abbandonati disseminati per la città e la loro trasformazione in parcheggi a servizio del quartiere: questo consentirà di togliere auto in sosta dalle strade, recuperando spazio per la ciclabilità e per i mezzi pubblici. In tali aree implementeremo un diffuso sistema di ricarica per le auto elettriche, che raggiunga anche le zone periferiche.

È tempo, infine, di valorizzare la più grande infrastruttura della nostra città: i fiumi con i loro argini. Proporremo un corridoio ecologico lungo i fiumi Bacchiglione e Retrone, che dia il via a una nuova mobilità verde, sicura e autonoma che metta in rete l’Università con il Parco della Pace e tutti i suoi servizi, il City Campus e la zona scuole. La città che abbiamo in mente si muove meglio, di più, e con più armonia.

Il percorso ciclopedonale ai confini con Torri di Quartesolo, non completato dal sindaco Rucco

L’ambiente come emergenza: l’impegno a dimezzare le emissioni e Vicenza città pilota sulle comunità energetiche

Ora, una città dove si respira meglio

Energie rinnovabili, estensione rete fognaria, 100 mila alberi in più, teleriscaldamento per le scuole

Faremo di Vicenza una città più sostenibile, che ha il coraggio di riconoscere la crisi climatica in atto e di fare la sua parte per invertire la rotta. Vicenza si classifica ogni anno tra le città più inquinate d’Europa, il Retrone è il fiume più inquinato del Veneto, per colpa di un’aria irrespirabile aumentano i ricoveri in pediatria e i problemi anche cronici per gli anziani, e negli ultimi anni tocchiamo con mano gli effetti devastanti di un’allarmante siccità. Per tutte queste ragioni, non abbiamo più il privilegio di scegliere, ma dobbiamo necessariamente essere ambiziosi: puntiamo all’obiettivo di dimezzare le emissioni di inquinanti entro i prossimi 5 anni. Un approccio totalmente diverso da quello dell’amministrazione uscente, che si è di fatto arresa e ha considerato il problema troppo grande per affrontarlo. Invece noi siamo convinti che, se ognuno fa la sua parte, una città diversa sia possibile. Le nostre proposte pertanto mirano a ridurre da subito i livelli di PM10 e PM2.5 nell’aria, la dispersione idrica e l’inquinamento dei fiumi, a recuperare l’acqua piovana e a raggiungere l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili pari al 100% del fabbisogno domestico.

Per riuscire in questa sfida ambiziosa metteremo in campo ogni risorsa a disposizione: educazione e formazione, tecnologia, innovazione, investimenti delle aziende partecipate, incentivi per i cittadini e le imprese, aiuti governativi ed europei.

Tutto questo si traduce in azioni pratiche:

Piantumazione di almeno 100 mila alberi;
Forti incentivi per la mobilità leggera, sostenibile e pubblica;
Creazione di comunità energetiche, anche di quartiere o di condominio, attraverso il coinvolgimento delle aziende, dei privati e dei soggetti pubblici;
Realizzazione di un Distretto Energetico con produzione di energia superiore al fabbisogno, sfruttando edifici comunali o di società partecipate (es: Fiera);
Investimenti mirati per il risparmio e la tutela dell’acqua, in sinergia con ViAcqua;
Definizione di un Piano di Adattamento e Mitigazione, che prepari la città ad affrontare futuri fenomeni di siccità e le ondate di calore;
Incremento degli investimenti di Agsm-Aim per l’estensione della rete di teleriscaldamento al servizio delle strutture scolastiche e di altri edifici energivori;
Estensione della rete fognaria nel territorio comunale per eliminare gli scarichi diretti nei fiumi;
Apertura dello Sportello Energia del Comune, rivolto ai cittadini e attivo sui temi dell’efficienza e del risparmio energetico.

Nei prossimi cinque anni pianteremo 100.000 alberi
Il raggiungimento di questi importanti obiettivi passa anche dal coinvolgimento e dalla motivazione di cittadini e imprese. Sarà quindi prevista l’emissione di “crediti” comunali su tre fronti – energia da fonti rinnovabili, trasporto sostenibile, forestazione locale – per incentivare tutti a prendere parte ad un cambiamento radicale che metta l’ambiente finalmente al centro.

Nel nostro progetto di riforestazione urbana, svilupperemo aree verdi orizzontali (parchi e tetti) e verticali (pareti), boschi urbani ma anche cinture boscate che raccordino tra loro i quartieri per ricostruire il tessuto cittadino e naturale, con particolare attenzione alle aree dismesse. Nell’ottica di una rivitalizzazione ambientale della città vanno progettati e istituiti delle “oasi rifugio” contro il caldo e facilitati i rapporti tra le aree naturali e la città, ad esempio con il recupero e la gestione delle aree verdi presenti in molte scuole.

Intendiamo rendere tutti i cittadini parte attiva del nostro impegno per l’ambiente, proponendo figure volontarie che seguano le azioni di cura e di aumento delle aree verdi nei quartieri. Vogliamo che il Comune sia il primo a dare l’esempio “per il risparmio energetico, anche installando nuovi pannelli solari sugli edifici pubblici e stringendo accordi con le aziende energivore per mettere a disposizione della cittadinanza il calore in eccesso. Servono obiettivi ambiziosi per sfidare un’emergenza che non è più solo teorica o astratta, perché minaccia la vita e la salute di bambini, anziani, e dei più fragili. Ci dobbiamo puntare tutti insieme, collettivamente. Da qui anche idee innovative per coinvolgere cittadini, condomini, privati, imprese. Per vincere una sfida così complessa serve creare una grande alleanza tra pubblico, privato, cittadini. Che passa da questo: incentivi, stimoli, crediti.

Estate 2022, Ponti di Debba. I risultati delle non politiche sull’ambiente

Un manager urbano dedicato a gestire le grandi opere, in testa la Tav

Ora, una città che guida la sua trasformazione

Gli snodi critici della viabilità e il Parco della Pace

Il progetto del Parco della Pace con Giardino Centrale

Vicenza è tra le prime cinque città più inquinate d’Europa, l’ambiente soffre e il traffico è ormai insostenibile. Per questo, le infrastrutture che stanno arrivando in città, su tutte la TAV/TAC, devono essere pensate in chiave sostenibile, in modo che siano più rispettose delle persone e dell’ambiente. Le grandi opere e le infrastrutture connesse cambieranno radicalmente il volto della nostra città. Come vicentini, prima di tutto, abbiamo l’obbligo di guidarne il processo di trasformazione.
Per fare questo, ci proponiamo di istituire la figura di un manager urbano per i cantieri. Una figura specializzata a cui affideremo la missione centrale di garantire che: in fase di progettazione, le opere vengano pensate coerentemente con le necessità della città, dando corso ad un adeguato processo partecipativo con i soggetti coinvolti; i lavori vengano fatti celermente, con rispetto dei tempi e dei cittadini, ponendo in opera ogni mitigazione possibile in ordine a riduzione di polveri, traffico e rumore.
Vogliamo porre fine al fenomeno evidente negli ultimi anni, di cantieri iniziati e abbandonati, di lavori infiniti e di progetti trascurati o dimenticati nei cassetti.

Ridisegnare la TAV/TAC per rendere Vicenza sostenibile

Negli ultimi 5 anni, il progetto della TAV/TAC è cambiato radicalmente rispetto al progetto preliminare del 2017. Lo dicono i numeri. I costi sono quasi triplicati, le demolizioni quadruplicate. Le aree di cantiere sono passate da 12 a 22, con un raddoppio dell’area occupata dai lavori, per un totale di cinquanta campi da calcio. La città sarà soggetta a 9 anni di cantieri, con la minaccia – assolutamente da prevenire – di trovarsi Ponte Alto abbattuto per 2 anni: significherebbe man are in blocco tutta la viabilità dell’area ovest della città, compresa la zona industriale.

A fronte di questi numeri, c’è solo una cosa che si può fare: aprire un dialogo con Rete Ferroviaria Italiana (RFI) per chiedere modifiche precise che mitighino l’impatto del progetto e che portino vantaggio alla città. L’opera della TAV/TAC porta con sé l’opportunità di ridisegnare Vicenza, ma non possiamo dimenticare le sfide che essa comporta. Sfide sociali, ambientali, urbanistiche: non è una questione di dire sì o no a una grande opera, ma di come renderla utile e il meno impattante possibile per la nostra città.

Per ridurre l’impatto due sono le strade: la sperimentazione dei 3 binari, o la sezione ridotta, che prevede binari avvicinati il più possibile tra loro. Entrambe le soluzioni ridurrebbero sensibilmente gli abbattimenti. Due possibilità che presenteremo a RFI e IRICAV per unire anche l’Ovest e l’Est sotto un unico progetto. Bisognerà poi riprendere in mano alcune opere, a partire da quelle legate alla mobilità. In questo senso, giudichiamo irricevibile l’abbattimento per due anni di Ponte Alto. Chiederemo il ridisegno di Viale San Lazzaro, in funzione del prossimo arrivo del filobus, e la modifica del cavalcaferrovia di via Maganza. Un altro aspetto che merita grande attenzione è quello della Stazione Centrale, sulla quale abbiamo le idee chiare (vedi box dedicato). Chiederemo l’applicazione di Envision, un sistema innovativo volto a rendere l’opera più sostenibile. Infine, faremo ciò che non ha fatto Rucco per la prosecuzione a Est: metteremo subito sul piatto i nodi strategici per la cittadinanza, avviando un percorso partecipativo per renderla protagonista nelle scelte. Dalle grandi co e, come Viale Risorgimento, a quelle più puntuali, come il campo da calcio della Stanga.

Completamento snodi viari per il futuro di Vicenza

Sarà fondamentale risolvere e completare gli snodi viari importanti della città in termini di infrastrutture: bisogna finire da subito la bretella della SP46 per sgravare la strada Pasubio, dar seguito alla progettazione del proseguimento di via Aldo Moro, fino al raccordo con la Postumia.

Procederemo con verifiche puntuali per garantire tempi certi per l’avvio dei lavori della Bretella della Nogarazza, il nuovo collegamento stradale tra la tangenziale sud di Vicenza ed il casello Vicenza ovest con Arcugnano e Altavilla, allo scopo di realizzare un’arteria necessaria per sgravare i cittadini di Sant’Agostino dal traffico pesante.

Ponti Debba e Riviera Berica al centro

Al contempo, è necessario attivarsi immediatamente con attività di ascolto e confronto nei quartieri periferici, dove le modalità intraprese per affrontare i grandi temi viabilistici, negli ultimi cinque anni, hanno di fatto compromesso i rapporti di fiducia.
Bisogna accelerare la riapertura dei ponti Debba, mediante la ristrutturazione dei ponti esistenti. Non sono ammissibili i tempi trascorsi con i ponti chiusi. Anche la Riviera Berica deve essere centrale, e le sue infrastrutture trattate alla stregua di quelle del centro cittadino. Vogliamo che il nuovo ponte di Debba, in progettazione a valle degli esistenti, venga realizzato soltanto una volta finanziato e progettato, in sinergia con l’Autostrada, il collegamento della Riviera Berica con il casello di Vicenza Est, allo scopo di prevenire l’incremento dei mezzi pesanti su Strada dei Ponti di Debba e Strada Pelosa, ora strutturalmente inadeguate ad ospitare ulteriore traffico.

Risoluzione dello snodo di Anconetta

L’inerzia dell’amministrazione Rucco ha fatto perdere anni preziosi anche sul fronte dello snodo di Anconetta. A fronte del processo di elettrificazione della linea, previsto e finanziato da RFI, e del contestuale inizio della discussione nei Comuni della tratta sulla progressiva dismissione degli altri passaggi a livello, ci sarà un notevole incremento dei treni in transito, rendendo la risoluzione dello snodo di Anconetta non più rinviabile.
È necessario concordare una soluzione efficace e rispettosa del quartiere, dal minor impatto possibile e che preservi la conti uità tra la città e i quartieri di Anconetta e Ospedaletto, evitandone così l’isolamento.

Parco della Pace: il polmone verde di Vicenza

La grande opera del Parco della Pace deve uscire rapidamente dalla situazione di stallo in cui è stato lasciato. Si tratta di un polmone verde di livello sovraurbano, la cui forza identitaria e culturale è anche nei significati del progetto originario con il Giardino Centrale, che cercheremo di ripristinare dopo le modifiche varate in modo improprio dalla giunta Rucco. Nella nostra idea di città, il Parco della Pace sarà il luogo più importante del tempo libero dei vicentini: per le attività all’aria aperta, per il godimento della natura in città, ma anche per i grandi eventi musicali e spettacolari che lì troveranno luogo, e che saranno parte della Vicenza viva che vogliamo costruire.

Un grande progetto di un architetto di fama internazionale per la nuova stazione.
Vogliamo che l’arrivo della TAV/TAC sia l’occasione per migliorare la Stazione Centrale e vogliamo che, come a Padova, a farlo sia un grande progettista, come Vicenza merita: il progetto attuale invece preavede un progetto di stazione ipogea, cioè sotterranea, che va cambiato. Le macchine dovranno passare sotto ad un grande viale dedicato alla mobilità sostenibile, consentendo di ricucire la stazione con Campo Marzo. Ogni persona che arriverà nella nostra città deve si troverà così già all’interno di uno dei parchi urbani più centrali d’Italia.

Le politiche su patrimonio artistico e spettacoli come leva per l’economia

Ora, una città che riparte dalla cultura

Rilancio della candidatura a capitale della cultura. Vicenza città dei festival

Lo sappiamo tutti: Vicenza è una città dallo straordinario patrimonio artistico e culturale. Ma è anche una città dalle enormi potenzialità inespresse, che per rilanciarsi deve prima di tutto rendersi conto della ricchezza che ha tra le mani. Vogliamo trasformare Vicenza da diamante grezzo a gioiello sotto gli occhi di tutti: una città pulsante di vita, eventi ed attività culturali. Una città che va oltre la visione passiva della cultura come mero svago e abbraccia invece una visione proattiva che la consideri un imprescindibile attivatore sociale ed economico.
Vicenza è riconosciuta universalmente come “la città del Palladio”, ma solo questo non basta a dar conto della varietà e vastità del suo patrimonio storico, culturale e turistico. La nostra città deve definire una propria identità che vada oltre questo titolo, valorizzando e mettendo in rete da un lato gli infiniti elementi di quel patrimonio e dall’altro le tante realtà che animano la sua vita artistica e culturale. Non va dimenticato che Vicenza da sempre contribuisce con grandissimi talenti alla storia della musica, del cinema, della letteratura del nostro Paese: una testimonianza tangibile di un territorio che ha un’innata propensione all’arte e alla cultura, che va oltre lo splendore del suo passato e merita di essere valorizzata. Per una Vicenza che riparta dalla cultura, ci impegniamo a:

Istituire un assessorato unico a cultura e turismo;
Fare di Vicenza una “città dei festival”, con la valorizzazione di quelli esistenti, la riattivazione di quelli sospesi e la creazione di nuovi;
Promuovere la realizzazione di piccoli eventi organizzati da associazioni e gruppi di cittadini, sfruttando i piccoli teatri (anche all’aperto) presenti nei quartieri;
Definire e promuovere un “brand Vicenza”, posizionando la città come meta turistica di rilievo nazionale e internazionale;
Realizzare uno studio di fattibilità per la climatizzazione del Teatro Olimpico per renderlo aperto tutto l’anno;
Riproporre Vicenza come Capitale della Cultura, questa volta coinvolgendo i cittadini ed il tessuto culturale in questo grande progetto;
Potenziare ed aumentare i centri culturali di quartiere;
Valorizzare la street art come strumento di riqualificazione urbana per ridare colore agli spazi grigi della città;
Creazione di percorsi turistici contemporanei;
Realizzazione della Nuova Biblioteca Bertoliana e potenziamento delle sedi decentrate.
È impossibile pensare ad una proposta culturale per la nostra città che non tenga conto dei suoi organi vitali, ovvero i quartieri, spesso dimenticati quando si parla di cultura e turismo, come se esistesse solo il centro storico. Le varie zone di Vicenza raccontano, invece, realtà molto interessanti e differenti tra loro: per promuoverle porteremo opere d’arte ed eventi in ogni angolo di Vicenza. Ad esempio pensiamo all rafforzamento delle “feste rock”, alla stesura di un programma culturale estivo che da maggio a settembre porti nelle piazze della città e dei quartieri azioni di street art, manifestazioni itineranti musicali, teatrali e cinematografiche.
Dedicheremo a questo scopo un assessorato che sia in grado di gestire in maniera coordinata gli eventi culturali e che riesca ad attivare processi culturali inediti e trasformativi della città.

Brand Vicenza

Intendiamo valorizzare il posizionamento di Vicenza come città turistica, proponendo un brand per Vicenza. Un messaggio chiaro da condividere con gli operatori del settore e con i cittadini, in modo che l’identità sia unica e riconoscibile in tutto il mondo. Un turista deve sognare di venire a visitare la nostra città, non rimanerne affascinato solo una volta che l’ha scoperta.

Vicenza Capitale della Cultura

La centralità di Vicenza per noi passa anche attraverso una candidatura a Capitale della Cultura, che parta dal basso e che possa incentivare le esperienze culturali, che sia occasione di ripensare Vicenza e di generare curiosità anche all’esterno, attirando nuovi turisti. Una candidatura in rete con le realtà del territorio circostante che faccia dei nuovi processi culturali un modo nuovo di vivere le città venete.
Vogliamo che la cultura torni ad essere elemento essenziale della vita collettiva e della crescita individuale e al tempo stesso sia anche un pilastro per la crescita della nostra città e per il suo sviluppo economico-turistico.

Palestre a cielo aperto e verde nei quartieri

Ora, una città dove lo sport è benessere

Accordi con società sportive per investire sugli impianti, a partire dallo Stadio Menti

Lo sport riveste un’importanza fondamentale nella vita di tutte le persone: il benessere e la salute delle nostre comunità passano obbligatoriamente per l’attività motoria, sportiva e per una vita attiva. Renderla accessibile a chiunque è un obiettivo da raggiungere; è imperativo far sì che l’attività sportiva abbia un ruolo centrale nella nostra città attraverso una serie di proposte concrete:

Istituire l’“Assessorato allo sport, al gioco e all’attività motoria”, che promuova stili di vita salutari e attivi, come prevenzione alla sedentarietà e alla malattia;
Favorire il pronto intervento per la manutenzione degli impianti sportivi, in sinergia con Amcps, l’assessorato ai Lavori Pubblici e in generale con i privati;
Valorizzare l’attività motoria all’interno dei quartieri, realizzando delle piastre polifunzionali, per le attività motorie all’aria aperta in ognuno di essi;
Ripristino e valorizzazione del percorso salute di Parco Querini;
Attivare lo strumento dei patti di collaborazione con i cittadini per la manutenzione, la custodia e la pulizia degli impianti sportivi e delle aree di gioco pubblico;
Dare spazio ad eventi e manifestazioni sportive di carattere nazionale e internazionale sul territorio, promuovendo la città come luogo di sport;
Incentivare eventi sportivi di carattere locale, in collaborazione con le scuole e con gli enti di promozione sportiva territoriale, calendarizzando periodicamente l’offerta sportiva della città;
Creazione di aree ciclabili protette, rivolte a bambini e appassionati per la pratica in sicurezza del ciclismo, in ogni sua forma;
Attuare il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche in tutte le strutture sportive comunali;
Avviare un piano comunale, in sinergia con Agsm-Aim, per l’efficientamento energetico degli impianti sportivi.

Un palazzetto dello sport di prim’ordine

Una città come Vicenza ha bisogno di un palazzetto dello sport all’altezza della sua storia sportiva e delle società che lo utilizzano. Va quindi messa in campo una ristrutturazione profonda del PalaGoldoni, ripristinando e possibilmente ampliando le 1700 sedute, sia per le società che ci giocano (basket serie B e A2 di volley) che per la cittadinanza. Proponiamo fin da subito, di procedere con uno strutturale ripensamento del palazzetto, volto a divenire palcoscenico sportivo di primario livello, nel rispetto del quartiere che lo ospita.

Ammodernare lo Stadio Menti: soluzioni sostenibili

Allo stesso modo, per quanto riguarda lo Stadio Menti, intendiamo ripensare la concessione, in modo da trovare una soluzione che, mediante le giuste tempistiche per città e la società sportiva, possa soddisfare le esigenze, sia pubbliche di ammodernamento strutturale, che private in termini di sostenibilità economica. Questo allo scopo di poter creare attività a corredo ed investire strutturalmente sulla riqualificazione dell’esistente: per far vivere lo Stadio anche fuori dalle giornate in cui si giocano le partite, andrà ad esempio sfruttata la vicinanza con l’università. Esistono modelli che fanno da guida in tal senso, con attivazione di concessioni oltre i 50 anni che consentono il rientro degli investimenti iniziali da parte della società, sgravando al tempo stesso il Comune dagli oneri legati alla manutenzione straordinaria della struttura.

Valorizzazione attività motorie e sportive nei quartieri

Le attività motorie dovranno essere valorizzate all’interno dei quartieri, avviando un partenariato con le parrocchie, al fine di rendere accessibili e fruibili gli spazi degli oratori. In aggiunta, l’obiettivo è quello di migliorare le strutture sportive scolastiche, cercando di renderle operative non solo per gli studenti, ma anche per eventuali cittadini e società sportive al di fuori dell’orario scolastico.

Non vanno poi dimenticati gli argini e fiumi, i cui percorsi ciclistici e podistici verranno valorizzati creando luoghi funzionali all’attività sportiva all’aria aperta. Secondo tale schema, fondamentale diventa la rivitalizzazione di Campo Marzo, creando aree di aggregazione sportiva. Ci immaginiamo uno sport che sia davvero per tutti e tutte, rendendo le concessioni dei luoghi dello sport più accessibili, con tariffe ridotte per lo sport inclusivo a favore delle persone con disabilità, e prevedere aiuti economici a sostegno delle famiglie meno abbienti, sostenendole al momento dell’iscrizione dei figli alle attività sportive realizzate all’interno del Comune.

Incentiveremo le giornate del “benessere” e la promozione di attività sportive gratuite nei centri anziani.

In sintesi

Ci impegniamo a costruire una città più attiva e in movimento, che fornisca a tutti i cittadini la possibilità di svolgere attività fisica in completa sicurezza.

Ordine, pulizia e vivibilità nei quartieri

Ora, una città che diventa più bella

Cura dei parchi, orti urbani, mobilità dolce nei pressi delle scuole, street art

Urbanistica tattica: esempio virtuoso nel Comune di Milano
Immaginiamo una città dove il decoro, la cura degli spazi condivisi e la gestione delle aree urbane siano il frutto di un progetto collettivo. Per agevolare questo processo, crediamo sia necessario individuare una figura, all’interno degli uffici comunali, dedicata alla valorizzazione dei quartieri della nostra città. Con un chiaro mandato, volto a stimolare, attraverso una continua interlocuzione con i cittadini e i comitati locali, un percorso partecipativo in tutti i quartieri, per renderli più vivi e attrattivi. Crediamo che un quartiere, per essere tale, abbia bisogno di luoghi di incontro e comunità che gli forniscano un’identità: ecco perché vogliamo creare 10 nuove piazze in varie zone della città, a partire dalla realizzazione di quella di Maddalene (rimasta ancora sulla carta nonostante fosse già approvata in via definitiva più di 5 anni fa).

Nell’ottica di una Vicenza che ripensa se stessa e i suoi quartieri, ci proponiamo di:

Creare 10 nuove piazze in varie zone della città;
Rigenerare Cascina Carpeneda e farne un vero e proprio Parco Agricolo cittadino;
Recuperare l’area verde abbandonata del complesso di San Biagio per farne un nuovo Parco Urbano, con spazio gioco dedicato ai più piccoli;
Riqualificare la zona di Mercato Nuovo con un grande progetto che coinvolga il Mercato Ortofrutticolo, i Magazzini Generali e l’area ex-dogana;
Ottenere la riapertura dello Studentato di San Silvestro, chiuso dal 2012;
Dare vita a nuovi sentieri lungo gli argini dei fiumi cittadini e mettere in rete i sentieri già esistenti sulle nostre colline;
Prevedere l’“adozione” di parchi e aree verdi da parte di cittadini e associazioni di quartiere, per garantirne una cura quotidiana e puntuale;
Inserire attività, chioschi e punti ristoro nei parchi urbani, sulla scorta dell’esperienza di Parco Fornaci;
Creare in tutti i quartieri centri polifunzionali con spazi per le associazioni e attività destinate alla vita della comunità, secondo il modello sperimentato a Laghetto con Lagorà;
Potenziare l’esperienza degli orti urbani, soprattutto nelle aree periferiche delle città.

“Urbanistica tattica”: trasformare il degrado in opportunità

A volte basta poco per riportare il bello dove regna il “brutto”, per trasformare il “degrado” in opportunità. Lo hanno dimostrato con grande successo città di tutto il mondo con la cosiddetta “urbanistica tattica”: piccoli interventi che possono cambiare profondamente il segno di un quartiere. Attività di street art, vernici colorate, nuovi arredi urbani (fioriere, panchine, piante, ma anche tavoli da ping-pong, giochi o ombrelloni) e una diversa viabilità. Con un costo limitato, si ridisegnano in modo creativo luoghi trascurati, arricchendoli e rendendoli più piacevoli da vivere per tutti. È un modello che ci impegniamo a portare anche a Vicenza, per dare nuova vita ai tanti angoli dimenticati della città. Per riportare il colore dove oggi si vede solo il grigio.

Più sicurezza e pulizia stradale per la cittadinanza

Tali interventi ben si sposano poi con un altro progetto che è per noi centrale, volto a tutelare la sicurezza di bambini ed anziani: l’introduzione, nelle vie interne, del limite di velocità di 30 km/h, soprattutto nelle aree limitrofe alle scuole. Occorre migliorare poi l’inserimento ambientale delle isole ecologiche, anche attraverso il mascheramento delle stesse quando possibile. Potenzieremo l’attività di lavaggio strade, soprattutto nei periodi stagionali quando sono maggiori le problematiche legate alla qualità dell’aria, per la pulizia del suolo e la rimozione delle polveri che vengono messe in circolo dal transito delle auto.

Valorizzazione dei quartieri

Da ultimo, valorizzeremo l’identità e la storia dei quartieri, raccontandone le peculiarità anche attraverso le nuove tecnologie, con l’installazione di tabelle posizionate in punti d’interesse e pagine dedicate sul sito del Comune. Nella nostra visione non esiste un centro e una periferia: esistono parti diverse di una stessa città, ciascuna ricca della propria tradizione. Il nostro approccio alla cura urbana sarà la più visibile dimostrazione della tesi al centro della nostra campagna: la cura delle piccole cose non è in contrasto con l’ambizione di grandi progetti. E proprio dai piccoli interventi si possono ottenere grandi trasformazioni.

Il nostro progetto per un parco urbano nel complesso abbandonato dell’ex carcere di San Biagio