Ora, la cultura: per lanciare il brand Vicenza e renderla “città dei festival”

Cultura, creatività ed economia devono tornare ad essere pilastri della crescita di Vicenza. Per essere davvero sostenibile, questo sviluppo deve coinvolgere i cittadini e le loro opportunità, il miglioramento della qualità della vita dei quartieri e della formazione, l’attrattività e la competitività nazionali e internazionali della città nel suo insieme.

Abbiamo tre obbiettivi ambiziosi per la nostra città:

BRAND VICENZA
La sintesi di tante azioni coordinate è il lancio nazionale e internazionale del brand Vicenza, in una logica che connetta cultura ed economia. C’è bisogno di un lavoro sistemico sul brand territoriale: Vicenza è la città del Palladio, ma questo non basta a dar conto della sua ricchezza, contemporaneità, creatività. E proprio la creatività, nel suo legame con la cultura, la ricerca, le arti e anche l’innovazione d’impresa può diventare la chiave per caratterizzare la nostra città, coinvolgendo in modo più forte i tanti attori culturali, ma anche privati e associazioni di categoria. L’ottica è quella del rafforzamento, anche in logica turistica, della capacità attrattiva di Vicenza: una città che vogliamo capace di attrarre talenti ma anche un turismo più lento, costante e consapevole.

VICENZA CANDIDATA A CAPITALE DELLA CULTURA
Questa volta per vincere. Per farlo, cercheremo l’alleanza di Padova e di Verona. La candidatura sarà della nostra città, ma verrà costruita in una logica vasta, di città metropolitana diffusa, capace di valorizzare il filo che lega queste tre grandi città venete.

VICENZA CITTÀ DEI FESTIVAL
Vogliamo valorizzare e potenziare l’idea di Vicenza città dei festival, che già oggi sono numerosi e, in molti casi, rappresentano vere eccellenze. Il nostro sforzo sarà aiutare tutte le realtà a fare passi di crescita ulteriore: il loro eccellente lavoro merita di poter contare su maggiori aiuti, anche in termini strumentali, da parte del pubblico. La logica sarà anche quella di metterli maggiormente in rete e potenziarne la comunicazione esterna, per fare di Vicenza una vera e propria città dei festival. Il primo obiettivo è aumentare la nostra attrattività nazionale e internazionale. Il secondo è costruire opportunità per i quartieri di vivere, in una logica di circolazione diffusa, l’esperienza dei festival non solo da spettatori ma da protagonisti.

Ecco le iniziative che contribuiranno a raggiungerli:

ASSESSORATO UNICO, SPORTELLO UNICO
Riproporremo l’assessorato unico a cultura e turismo per assicurare un miglior coordinamento. Nella convinzione che la produzione culturale debba essere uno dei motori che alimenta la ricaduta turistica.

Il rafforzamento di una logica di rete, che valorizzi le tantissime esperienze culturali cittadine, si articolerà in due risultati. Un maggior supporto amministrativo, logistico e autorizzativo da parte del Comune agli operatori culturali e agli artisti, con uno sportello unico. E la specializzazione delle funzioni tra palazzo Chiericati (la più bella Pinacoteca di terra del Nordest), il teatro Olimpico (palcoscenico unico, luogo di esperienze di altissimo profilo sia in campo musicale che teatrale) e la Basilica Palladiana (nella sua doppia modalità di grande spazio espositivo e di luogo vissuto dalla città, in particolare grazie alla Terrazza).

NUOVA BERTOLIANA E STUDIO PER CLIMATIZZARE L’OLIMPICO
Un filone centrale sarà quello della formazione e dell’eccellenza: si conferma l’impegno sulla nuova Bertoliana, una volta verificata la solidità del progetto che l’amministrazione uscente ha tardato a produrre, ma si darà vita anche a nuovi poli. Un esempio è il polo culturale per l’Architettura, il Paesaggio e la Campagna che creeremo alla Biblioteca Internazionale “La Vigna”. Qui troveranno casa tutti gli Ordini o le Associazioni impegnati sulle stesse tematiche. E qui si insedierà il “tavolo permanente per il verde”, che avrà un ruolo importante nella costruzione della città sostenibile.

L’Olimpico sconta l’annoso problema della sua inutilizzabilità d’inverno e d’estate: ma con le attuali tecnologie è pensabile avviare uno studio che porti alla sua climatizzazione, così da renderlo fruibile lungo tutto l’anno.

NUOVE TECNOLOGIE PER IL TURISMO
Un ruolo centrale lo avranno le nuove tecnologie a servizio sia della promozione che della fruizione della città, che aiutino a raccordare meglio l’offerta del territorio alla domanda di un turismo che è sempre più esigente. La tecnologia può aiutare anche a raccontare storia e tesori della nostra città, come già è stato fatto al Palladio Museum e anche in Olimpico, con l’esperimento del percorso multimediale curato da Alessandro Baricco, e che vogliamo valorizzare. Creando, su scala più ampia, un museo digitale diffuso della Vicenza perla del Rinascimento e Città-Teatro.

INFRASTRUTTURE PER TURISMO CONGRESSUALE E BUSINESS
L’aumento delle presenze turistiche, per una realtà come quella vicentina, passa anche dal potenziamento del turismo congressuale e business. L’obiettivo è di favorire la scelta di Vicenza come meta, per le aziende e gli operatori territoriali e nazionali: lavorando sulle infrastrutture, l’accessibilità, i servizi e i collegamenti per raccordare meglio il centro storico rinascimentale alle Ville del territorio e al Santuario di Monte Berico.

I QUARTIERI AL CENTRO
Vogliamo rivoluzionare il modo in cui i quartieri si rapportano alla cultura e al turismo: da meri spettatori a protagonisti a tutti gli effetti. Una prima grande azione sarà quella di portare opere d’arte in ogni quartiere, con azioni di street art monumentale da affidare ad artisti di primo piano. Con una doppia funzione: caratterizzare il quartiere dal punto di vista di una sua rinnovata identità, e costruire percorsi turistici contemporanei che coinvolgano i quartieri.

I quartieri verranno messi al centro delle politiche culturali in altri due modi. Attraverso la creazione di manifestazioni itineranti che portano esperienze teatrali, musicali e cinematografiche nelle diverse zone e frazioni della città, con strumenti come i palchi-truck e delle proiezioni mobili. Infine, aprendo ai quartieri esperienze di residenze artistiche, legate sia ai festival che alla produzione di arte contemporanea.

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